Contatti e Links utili

Collettivi e realtà Studentesche:

Collettivo di Scienze:
www.collettivodiscienze.org

Collettivo d’Agraria:
www.agraria.135.it

Collettivo di Medicina:
www.collettivodimedicina.org

Collettivo Nosmet (Scienze della Formazione):
http://nosmet.blogspot.com

Collettivo di Architettura – ARK Kostruendo a Sinistra:
www.collettivoark.org

Collettivo di Ingegneria – Filo da Torcere:
http://filodatorcere.lilik.it

Collettivo autonomo di Psicologia:
http://psipervendetta.myblog.it

Collettivo di Matematica – Beppo Levi:
http://beppolevi.lisalab.org

Collettivo del Dini (informatica e matematica)  – BeppoByron:
http://beppobyron.lisalab.org

Collettivo di Biologia – Biohazard:
http://collettivobiohazard.org

Studenti di Sinistra:
www.studentidisinistra.org

Altri Link:

Il Manifesto:
www.ilmanifesto.it

Novaradio:
www.novaradio.info

Emergency:
www.emergency.it

InsuTv – Telestreet Napoli:
www.insutv.it

Telejato:
www.telejato.it

ANPI Nazionale:
www.anpi.it

ANPI Sez. Oltrarno Firenze:
www.anpioltrarno.it

Movimenti per l’Acqua Pubblica:
www.acquabenecomune.org

Greenpeace:
www.greenpeace.it

Amnesty International:
www.amnesty.it

Associazione Tra i familiari delle vittime della strage di Via de Georgofili:
www.strageviadeigeorgofili.org

Movimento Agende Rosse:
www.19luglio1992.com

Toscana No Cie:
http://toscananocie.noblogs.org

Aggiornamento sul processo per i fatti del ’99

Ringraziamo chiunque abbia aderito all’appello del Comitato 13 maggio 1999: anche grazie a voi il 5 Novembre sono cadute tutte le accuse!!!

Di seguito il comunicato del Comitato:

Stamane la sentenza d’appello ha riconosciuto le attenuanti, che non erano state concesse in primo grado, e pertanto il reato di resistenza imputato ai 13 compagni è andato in prescrizione.
Continuiamo a pensare che manifestare contro la guerra non sia reato, così come il subire una immotivata carica da parte delle forze dell’ordine.
In ogni caso l’importante è che per i 13 imputati è finito un incubo!

Grazie per l’adesione all’appello, che ha raggiunto le duemila firme, ed è stato portato in aula dagli avvocati difensori.

Il Comitato 13 maggio 1999

33H di LEZIONE! 15-16 Novembre

In concomitanza con l’inizio della discussione parlamentare sulla riforma universitaria, manifestiamo contro la sua approvazione, conto i tagli alla scuola pubblica e al diritto allo studio, contro la precarizzazione della figura del ricercatore e contro l’attuale modello di università!!!

Vi invitiamo tutti a questa maratona di lezioni tenute dai professori e dai ricercatori delle tre facoltà del Polo delle Scienze Sociali di Novoli che hanno deciso di aderire alla nostra protesta.
Tutta la notte lezioni, dibattiti, film e documentari…e ovviamente anche tanto caffè!

Presto pubblicheremo il calendario dettagliato delle lezioni.

SOLIDARIETA’ AGLI IMPUTATI per i fatti del ’99

Come Collettivo RossoMalPolo aderiamo all’appello di solidarietà per quei 13 compagni che rischiano inaudite condanne per aver manifestato contro la guerra nel 1999, e che continuano a lottare per fare chiarezza e per vedersi riconosciuta finalmente giustizia.

Ogni giorno forze dell’ordine e istituzioni perpetrano atti di repressione e abusi che passano sotto il silenzio assenso e la disinformazione della cittadinanza tutta.

L’opinione pubblica non può più restare indifferente e attonita di fronte a questa situazione di crisi che si estende dalle fabbriche alle università, dai tribunali alle prigioni, dalle discariche agli acquedotti.

Invitiamo tutti coloro che credono che manifestare il proprio dissenso sia un DIRITTO e non un delitto ad aderire all’appello!

Il testo integrale dell’appello:

Il 5 novembre comincerà il processo di appello per i fatti avvenuti oltre dieci anni fa, il 13 maggio 1999, nei pressi del consolato statunitense di Firenze. Quel giorno migliaia di persone parteciparono a una manifestazione contro la guerra in Jugoslavia, che si concluse appunto sotto il consolato.

Vi fu un breve concitato contatto fra le forze dell’ordine e i manifestanti, per fortuna senza conseguenze troppo gravi, se non alcuni manifestanti contusi, fra cui una ragazza che dovette essere operata ad un occhio.

Nessuno, sul momento, fu fermato o arrestato, ma in seguito vi furono identificazioni e denunce.

Si è arrivati così alle condanne di primo grado, molto pesanti per i 13 imputati: ben SETTE ANNI, per le accuse di resistenza aggravata a pubblico ufficiale.

Nel dibattimento si sono confrontate le tesi – molto divergenti – delle forze dell’ordine e dei manifestanti.
Non intendiamo sindacare le procedure legali, né esprimere giudizi tecnico-giuridici sulla sentenza, ma ci pare che le pene inflitte in primo grado e le loro conseguenze sulla vita delle persone imputate, siano del tutto sproporzionate rispetto alla reale portata dei fatti.

Non vi furono, il 13 maggio 1999, reali pericoli per l’ordine pubblico o per l’incolumità delle persone, e non è giusto – in NESSUN caso – infliggere pene pesanti, in grado di condizionare e stravolgere l’esistenza di una persona, per episodi minimi: perciò esprimiamo la nostra pubblica preoccupazione in vista del processo d’appello, convinti come siamo che la giustizia non possa mai essere sinonimo di vendetta e nemmeno strumento per mandare messaggi “esemplari” a chicchessia.

Seguiremo il processo e invitiamo la cittadinanza a fare altrettanto, perché questa non è una storia che riguarda solo 13 persone imputate, ma un passaggio significativo per la vita cittadina e per il senso di parole e concetti che ci sono cari, come democrazia, giustizia, equità.
***
Link per le sottoscrizioni: http://bit.ly/

Tagliando NON s’impara!

Il DDL Gelmini, approvato in Senato lo scorso luglio e in discussione alla Camera nei prossimi giorni, è la chiara dimostrazione del tentativo del governo di scaricare le spese per il mantenimento dell’università pubblica, su altri soggetti sia pubblici, che privati, che potrebbero influenzare pesantemente la linea di ricerca e di didattica, orientandola verso i propri interessi.

Il Diritto allo Studio, già affossato da un taglio dei finanziamenti a causa dell’ultima manovra finanziaria, verà seriamente compromesso.
I criteri di attribuzione delle borse di studio non terranno conto del reddito ma del merito, contribuendo a riportare l’università ad un’istituzione classista.

Il ddl modifica il contratto di lavoro dei ricercatori che diventeranno dei precari con vaghe possibilità di carriera. Verranno inoltre obbligati ad insegnare (ad ora questa è solo una possibilità) venendo così meno alla loro funzione di ricerca.

I ricercatori hanno scelto come strategia per protestare contro il ddl la rinuncia agli insegnamenti.
In alcune facoltà, come ad esempio a Scienze Politiche ed Economia, è stato deciso di mascherare il problema, affidando i corsi obbligatori, lasciati scoperti dai ricercatori, ai docenti, della facoltà e non, mentre i corsi opzionali ulterormente sguarniti verranno cancellati.

Con questo sistema il problema viene semplicemente rimandato ed in molti casi la qualità della didattica sarà compromessa.

Infine, la crisi finanziaria dell’ateneo, determinata da una storica malagestione delle risorse, che quest’anno forse non consentirà di chiudere il bilancio (mancano circa 50milioni di euro!). In più dal 2011 il finanziamento statale alle università diminuirà a causa dei tagli imposti dalla ormai nota legge 133 del 2008.

In questo momento di grande crisi ed incertezza crediamo sia necessario che tutti prendano coscienza di questa situazione e che inizino a mobilitarsi per denunciare alla società tutta l’emergenza dell’università italiana.

Cosa succede nelle Università Italiane

Sembrava finita. Il ddl 1905 era pronto per essere accolto dalle braccia tese della maggioranza alla camera, il 5 ottobre. Esso, diventando norma dello stato, avrebbe inferto una (un’altra) sferzata mortale al diritto allo studio, trasformando un elemento di sostegno all’accesso alla formazione per le classi sociali più basse in qualcosa d’altro: una manciata di spiccioli distribuiti inbase ai risultati del test di autovalutazione, da restituire poi al termine delperiodo formativo. C’era poi la questione dell’ingresso dei rappresentanti del capitale privato nel cda dell’ateneo, per non parlare del reclutamento dei ricercatori, ancor più sottomesso alle logiche cooptative (cioè baronali).

C’era e c’è ancora il maledetto ddl, danzante spada di Damocle sulle nostre teste, appeso ad una corda malferma che reggerà ancora una manciata di giorni. Il rinvio della discussione è una piccola vittoria dei ricercatori nei confronti di CRUI e Confindustria, ottenuta praticando il blocco della didattica. Questa arma però rischia di essere una spada spuntata, per due motivi:

1) il blocco in molti casi non è efficacissimo (così a Novoli, ad esempio),a causa dell’opposizione dei Consigli di Facoltà (cioè dei docenti universitari) adun blocco totale;

2) esso non durerà a lungo, perché una parte dei ricercatori potrebbe cedere(diciamolo: cederà) alla tentazione di assicurarsi uno dei 9.000 posti diprofessore associato offerti dal governo in cambio della ripresa delle lezioni.

In questo clima di incertezza circa 150 studenti hanno discusso della situazionedurante l’assemblea di Polo del 6 ottobre.

Si è avvertita la necessità di stringereun’alleanza con gli studenti medi e con i lavoratori, a partire dai cortei dell’8 edel 16 ottobre. È emersa sopratutto l’urgenza di un blocco della didattica effettivo, che sia promosso dagli studenti e che rinvii sine die la discussione del ddl.

Il giorno seguente, sulla base di queste parole d’ordine, un gruppo di studenti ha interrotto le lezioni per sensibilizzare l’intera popolazione studentesca, portando alla fine della mattinata la richiesta di un consiglio di facoltà straordinario ai presidi per ridiscutere la questione del ddl e consentire un vero blocco della didattica.

Ci è stata promessa l’indizione di una nuova assemblea e di un consiglio da tenersi nei prossimi giorni, ma sta a noi studenti vigilare che alle parole seguano i fatti, come anche sta a noi costringere chi non ha scioperato a non fare il crumiro nascondendosi dietro presunte responsabilità istituzionali.

Fuori dai confini del Polo, intanto, la situazione evolve. I cortei studenteschi dell’8 ottobre (circa 90 in tutta Italia) hanno dato il via alle lotte autunnali.

In 10.000 abbiamo bloccato a più riprese il traffico fiorentino mandando in tilt lacittà in segno di protesta contro la riforma. Da sabato, poi, in diverse scuole fiorentine è partito il blocco della didattica effettuato direttamente dagli studenti medi in occupazione. In alcune facoltà italiane (a Roma, adesempio) le assemblee preludono, per l’intensità della partecipazione, ad unautunno di mobilitazioni.Sono segnali, questi, che vanno colti fino in fondo da noi studenti, tanto più se, costretti e ricattati dallo spettro della disoccupazione e dall’alto livello delletasse universitarie, proseguiamo nell’assurda corsa in cui vince chi ha più creditied esami all’attivo.

Le strade, le assemblee affollate, ci dicono che a perdere saremo tutti se non costruiamo un movimento in grado dirispondere alla perdita di diritti collettivi, tra i quali il diritto allo studio.

È giunta l’ora di risollevare la testa e di riprendere la lotta…

BLOCCO DELLA DIDATTICA SUBITO!

NO AL DDL 1905!

PER UN VERO DIRITTO ALLO STUDIO!

I DIRITTI NON SI MERITANO, SI CONQUISTANO!

Studenti di Novoli per il diritto allo studio

Chi Siamo

Siamo un gruppo di stulogo nuovo collettivodenti provenienti dai diversi Corsi di Laurea del Polo di Novoli che, avendo conosciuto le modalità di lavoro delle altre realtà politiche esistenti nella nostra Università, crede che sia fondamentale proporre uno spazio alternativo di partecipazione.

Rigettiamo l’idea che l’Università sia vissuta come un semplice luogo di didattica finalizzata esclusivamente alla verifica, riteniamo invece che gli studenti debbano svolgere un ruolo attivo per rendere questa istituzione un luogo di fermento culturale e di dibattito politico, credendo che la formazione sia tale solo se informata e partecipata collettivamente.

Siamo convinti che essere studenti rappresenti una grande opportunità per produrre proposte di cambiamento della attuale situazione, per stimolare riflessioni che siano in grado di contribuire al miglioramento ed alla trasformazione della nostra società, a partire dalla realtà universitaria e dai problemi del nostro Polo.

Il collettivo è un tentativo di sfruttare questa opportunità!

Esso è e rimane uno spazio aperto a tutti, laico, di sinistra, autonomo da qualsiasi condizionamento esterno di partiti politici e sindacati.

Il collettivo è una forma, esso rifiuta di delegare la responsabilità delle proprie azioni a decisioni prese altrove, lontano dalla realtà in cui agisce ed è soprattutto un luogo  dove ognuno, facendosi portatore dei propri ideali è il primo artefice delle scelte che lo riguardano come studente e come membro della collettività.

Il collettivo è uno spazio di apertura e non di prevaricazione nei confronti delle soluzioni diverse ed alternative, è proprio in questa sua dinamicità che trova la forza per continuare a lottare ed informare.

RossoMalPolo si pone in costruttiva collaborazione con i diversi collettivi della realtà universitaria e con gli Studenti di Sinistra per la politica di ateneo.

Per non finire tutti schiacciati come il povero Rossomalpelo, di cui abbiamo colpevolmente storpiato il nome, abbiamo cominciato a scavare la nostra via d’uscita che sarà tanto più efficace quanto più partecipata da ogni studente.

Non sappiamo quanto lungo sarà il cammino verso un’Università più equa e degli studenti ma di una cosa siamo certi, siamo in movimento!!