Giovedì 25 Novembre si sono registrati dei fatti gravissimi nel polo delle Scienze Sociali di Novoli, al culmine di settimane di volute provocazioni da parte della destra ed emblema di un regime politico che sputa sulla costituzione, sull’uguaglianza e sui diritti fondamentali.
E’ scandaloso che sia stata approvata e finanziata dall’Ateneo fiorentino un’iniziativa che di formativo e culturale aveva già in partenza ben poco – invitare l’”orgogliosamente fascista” Santanché ad un “dibattito” sull’immigrazione ha avuto fin dall’inizio un obiettivo politico e il sapore di una provocazione, nello stile ormai noto delle forze politiche che governano il paese. La farsa si è fatta totale quando alla mattina gli studenti hanno trovato l’edificio D4, dove da programma si sarebbe dovuta svolgere l’iniziativa, completamente presidiato da agenti della digos -autorizzati da presidi e rettore!- , mentre la sede dell’evento veniva silenziosamente spostata nell’edificio D15 e in un’aula dalla capienza nettamente inferiore. Edificio D15, parte integrante della struttura del Polo, da cui venivano improvvisamente ed inauditamente espulsi degli studenti, alcuni dei quali anche appartenenti al collettivo, che hanno pieno diritto di usare e sfruttare gli spazi dell’università.
A fronte dello scandaloso schieramento della Celere in assetto antisommossa di fronte al D15 la protesta degli studenti si è alzata nella voce ma è rimasta assolutamente non violenta. A questa opposizione, fortissima ma non facinorosa, e di fronte alle telecamere che riprendevano il tutto, le “forze dell’ordine” hanno ben pensato di rispondere caricando gli studenti non una ma tre volte, dispensando calci e manganellate di cui la Santanché andrà sicuramente orgogliosa. Uno studente ferito seriamente e diversi contusi: per cosa? Per avere espresso il dissenso verso l’ingerenza di una forza politica in un luogo che da essa dovrebbe essere indipendente, e anche per l’ennesima e amara delusione verso le istituzioni d’Ateneo che si piegano e si assoggettano a iniziative che di Universitario hanno ben poco.
E nel contempo all’interno dell’edificio stava cominciando un “dibattito” che aveva il sapore del comizio visto che gli agenti avevano fatto entrare come pubblico solo chi aveva esibito la tessera di partito del PdL!!! Come se ad un edificio pubblico e ad uso degli studenti si fosse magicamente sostituita una villa privata ad uso e consumo del PdL. Un intervento successivo della preside Alacevich ha consentito l’ingresso anche di un piccolo gruppo di studenti scelti fra la massa dei manifestanti, in modo da cercare di ripristinare una sorta di pluralità – ma è troppo poco e arriva troppo tardi per non apparire niente più che un contentino per “salvare la faccia” e che non nasconde la colpevolezza con cui gli organi d’ateneo hanno gestito la situazione, cioè genuflettendosi al continuo calpestare le regole di cui la destra si fa beffe, al pari di come Chamberlain lasciava fare a Hitler fino alla vigilia della seconda guerra mondiale.
Ciliegina sulla torta della giornata l’abietto comportamento tenuto dal personale del bar situato nell’edificio D14 che ha cacciato fuori dal bar stesso uno studente rimasto ferito durante le cariche, e ha chiuso i battenti.
Noi del Collettivo Rosso Malpolo condanniamo totalmente quanto accaduto oggi, ennesima e grave dimostrazione della violenza di tutte le forme con cui le forze fasciste e berlusconiane cercano sistematicamente di ammutolire e mettere alla gogna ogni forma di dissenso politico; siamo schifati dall’atteggiamento della polizia che da forze dell’”ordine” che dovrebbero essere, si comportano effettivamente e brutalmente da forze di repressione; rivendichiamo il diritto ad esprimere liberamente il nostro dissenso e a contestare quella vergogna che è l’entrata di un’apologa di fascismo che sputa sulla costituzione in un luogo di scienza e cultura.
Collettivo RossoMalPolo