un altro mo(n)do è possibile! – ecosostenibilità e risorse rinnovabili

1 MARZO ore 15.00
aula 1.13  edificio D4 – Polo delle Scienze Sociali di Novoli

interverranno:

ANDREA BERTAGLIO – giornalista
DANIELE FIASCHI – docente della facoltà di ingegneria
ANTONIO PRATESI – banca etica
GIOVANNI ANDREA CORNIA – docente di economia dello sviluppo

a seguire MERENDA ECOSOSTENIBILE OFFERTA DA UNIFIGAS

Collettivo RossoMalPolo

…Dopo il Consiglio di Facoltà di Economia

In questo periodo le facoltà si stanno confrontando sul decreto ministeriale 17, una nuova riforma degli ordinamenti che, come tutte le altre, si propone di tagliare sugli sprechi, rivedendo i corsi di laurea con pochi iscritti o dove lavorano pochi docenti.

Il DM 17 fissa quindi nuovi criteri per l’apertura dei corsi di laurea che dovranno avere un numero massimo e minimo di iscritti e di docenti.

Già ora diverse facoltà non hanno un numero di docenti sufficiente per tenere aperti tutti i loro corsi di laurea, in più non è prevista nessuna nuova assunzione, data la precaria situazione economica degli atenei.

Di conseguenza si tagliano i corsi di laurea oppure si da al via all’introduzione dei numeri chiusi.

La facoltà di Economia, come probabilmente faranno altre, ha deciso di accantonare il problema per quest’anno, contando sul fatto che i controlli del Ministero verranno fatti a partire dal 2012.

I corsi di laurea, triennali e magistrali, rimarranno gli stessi, ma verranno tagliati numerosi curriculum.

In particolare i tre curricula di Economia e Commercio, il curriculum Operatori per la Pace del SECI-OP.

Come Collettivo RossoMalPolo abbiamo votato contro queste modifiche poichè a nostro modo di vedere si tratta esclusivamente di tagli decisi senza prima avviare alcuna analisi accurata circa i reali sprechi della facoltà (anche a causa del Ministero che non ha dato tempo per avviare questa analisi), in questo modo sono stati tagliati anche percorsi formativi che arricchivano l’offerta della facoltà, fondati su importanti impianti di studio e ricerca.

Crediamo che sia necessaria un revisione degli ordinamenti che finalmente vada a tagliare le cattedre isituite solo per trovare un lavoro ad amici o parenti, contemporaneamente però crediamo che i corsi di laurea, ed i loro curriculum, orientati verso ambiti di studio specifici, di accertata valenza culturale, debbano essere preservati, anche in virtù del loro apprezzamento a livello nazionale.

Collettivo RossoMalPolo

SALVIAMO IL S.E.C.I.!!! PRESIDIO DAVANTI AL CONSIGLIO DI FACOLTA’

Dopo la Riforma Gelmini, con i suoi baronati e privati, e dopo i tagli del Governo l’università viene colpita dall’ennesima riforma degli ordinamenti, che dovrà entrare in vigore a partire dal prossimo autunno.
Una nuova riforma dunque che, come tutte le altre, si propone di tagliare sugli sprechi, rivedendo i corsi di laurea con pochi iscritti o dove lavorano pochi docenti.    Il decreto ministeriale 17 fissa quindi nuovi criteri per l’apertura dei corsi di laurea che dovranno avere un numero massimo e minimo di iscritti e di docenti.
Il problema sta però nel fatto che diverse facoltà ad ora hanno un numero di docenti insufficiente per tenere aperti tutti i loro corsi di laurea ed ovviamente nessuna nuova assunzione, data la precaria situazione economica degli atenei.    E quindi si tagliano i corsi di laurea oppure si da al via all’introduzione dei numeri chiusi.

Veniamo adesso alla nostra Facoltà di Economia.
Sembra sia già segnata la sorte del corto triennale con sede a Prato, Management, Internazionalizzazione e qualità, che già dal prossimo anno non sarà attivato. Incerto ancora il futuro del corso di Economia del Turismo a Pistoia e di Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale, con il suo curriculum Operatori di Pace, un corso raro per impostazione all’interno del panorama italiano, che è stato capace di raccogliere studenti da tutto il paese e che si distingue per il suo approccio al contesto economico.

Crediamo che sia necessaria un revisione degli ordinamenti che finalmente vada a tagliare le cattedre isituite solo per trovare un lavoro ad amici o parenti, contemporaneamente però crediamo che i corsi di laurea orientati verso ambiti di studio specifici, di accertata valenza culturale (come secondo noi è il SECI), debbano essere preservati, anche in virtù del loro apprezzamento a livello nazionale.

Nel prossimo Consiglio di Facoltà di Economia si deciderà quali corsi triennali attivare e quali no per il prossimo anno, crediamo sia importante far sentire anche l’opinione degli studenti che vivono i corsi in prima persona.

Presidio: lunedì 14 febbraio alle ore 15.00 davanti l’edificio D6

Che fine farà il S.E.C.I.?

Dopo la Riforma Gelmini, con i suoi baronati e privati, e dopo i tagli del Governo l’università viene colpita dall’ennesima riforma degli ordinamenti, che dovrà entrare in vigore a partire dal prossimo autunno. Una nuova riforma dunque che, come tutte le altre, si propone di tagliare sugli sprechi, rivedendo i corsi di laurea con pochi iscritti o dove lavorano pochi docenti.

Il decreto ministeriale 17 fissa quindi nuovi criteri per l’apertura dei corsi di laurea che dovranno avere un numero massimo e minimo di iscritti e di docenti. Il problema sta però nel fatto che diverse facoltà ad ora hanno un numero di docenti insufficiente per tenere aperti tutti i loro corsi di laurea ed ovviamente nessuna nuova assunzione, data la precaria situazione economica degli atenei. E quindi si tagliano i corsi di laurea oppure si da al via all’introduzione dei numeri chiusi.

Veniamo adesso alla nostra facoltà di economia. Molto probabilmente i primi corsi che verranno tagliati saranno quelli che si svolgono presso le due sedi decentrate di Prato e Pistoia, ovvero Marketing del tessile ed Economia del Turismo. Molto più nebuloso resta il futuro del corso di laurea di Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale e del curriculum Operatori di Pace: un corso raro per impostazione e qualità all’interno del panorama italiano, che è stato capace di raccogliere studenti da tutto il paese e che si distingue per il suo approccio al contesto economico. Lo sviluppo economico, dovrebbe essere una necessità in un paese come il nostro, in cui l’11,3% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà relativa e che annaspa in una crisi tutt’altro che inventata.

Crediamo che sia necessaria un revisione degli ordinamenti che finalmente vada a tagliare le cattedre isituite solo per trovare un lavoro ad amici o parenti, contemporaneamente però crediamo che i corsi di laurea orientati verso ambiti di studio specifici di accertata valenza culturale(come secondo noi è il SECI) debbano essere preservati, anche in virtù del loro apprezzamento a livello nazionale ed internazionale.

Collettivo RossoMalPolo

5 Febbraio: MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA * NO al Revisionismo!!

Come Collettivo RossoMalPolo abbiamo deciso di aderire al corteo Antifascista del 5 Febbraio perchè crediamo che oggi, come sempre, vada ribadito con assoluta intransigenza lo spirito dell’Antifascismo.
La presenza ancora oggi di gruppi eversivi neofascisti testimonia un radicamento forte delle logiche squadriste e razziste che hanno segnato profondamente la storia del nostro Paese e ciò non può lasciarci indifferenti.
Lo spirito… e i principi su cui poggia lo Stato e la Costituzione non sono qualcosa di estraneo a questa generazione, anzi, devono essere le fondamenta della formazione civica dell’individuo,i precetti indiscutibili del vivere civile e l’antidoto alla deriva fascista e repressiva cui assistiamo da tempo.

Vi invitiamo a partecipare per riaffermare con fermezza questi valori!

SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO I FASCISTI
MANDIAMO A CASA IL GOVERNO BERLUSCONI

Il 5 febbraio Firenze purtroppo si troverà ancora una volta di fronte a un corteo fascista che secondo gli organizzatori vorrebbe restituire memoria ai cosiddetti “martiri delle foibe”.

…Anzitutto vogliamo ribadire con forza quanto questa giornata sia strumentale al revisionismo storico, al tentativo di svuotare di significato ciò che veramente la Resistenza Antifascista italiana e jugoslava rappresentano, decontestualizzando e distorcendo completamente i fatti storici e la realtà: durante la guerra le terre jugoslave furono occupate militarmente, le popolazioni deportate o costrette all’italianizzazione forzata in un clima fatto di violenza squadrista e terrore.
Ciò che accadde in seguito, sempre in un contesto di guerra, non fu dettato da un sentimento nazionalista e anti-italiano bensì dai valori dell’antifascismo e dalla lotta di liberazione.

Pensiamo però che in questa fase il corteo organizzato dai fascisti rappresenti, se possibile, qualcosa di ancora più grave: fu proprio il precedente governo Berlusconi ad istituire “la giornata delle ricordo” su richiesta del fascista triestino Menia dando così proprio ai fascisti una giornata istituzionale all’interno della quale ritagliarsi uno spazio di agibilità politica.
Oggi questa giornata ha un chiaro ritorno di sostegno e appoggio a un governo in forte crisi che necessita momenti di legittimità e propaganda mentre sta trascinando questo paese nella degenerazione dei rapporti sociali e in una fase di involuzione culturale trasformandolo in una sorta di società medioevale dove signori, signorotti e feudatari si scambiano soldi e favori con voti e appalti.

Il 5 febbraio il governo sarà rappresentato in primis dal Ministro della Gioventù Meloni, ex-militante del Fronte della Gioventù, finanziatrice delle organizzazioni giovanili dell’estrema destra e sicuramente acerrima nemica degli studenti che in questi mesi sono scesi in piazza contro l’approvazione del DDL Gelmini ma che più in generale rappresentano le rivendicazioni di una generazione che davanti a sé non vede prospettive e non vede un futuro.
Una lotta, quella degli studenti, che si affianca e si unisce e quella dei lavoratori e in particolare alla resistenza mostrata dagli operai FIAT contro i quali questo governo ha preso una posizione chiara dando il pieno sostegno all’A.d. Marchionne nelle sue scelte presenti e future.

Questo appello è rivolto a tutti coloro che si riconoscono nei valori della Resistenza Antifascista affinché lo sottoscrivano, si adoperino nel divulgarlo e soprattutto siano presenti e partecipino attivamente alla piazza chiamata da Firenze Antifascista che manifesterà per le vie del centro storico fiorentino nel solco segnato dalla lotta degli studenti e degli operai contro governo e fascisti.

SABATO 5 FEBBRAIO
CORTEO A FIRENZE
IN PIAZZA S. MARCO ALLE ORE 15.00

Firenze Antifascista

Per adesioni: firenzeantifascista@hotmail.it