Dopo la Riforma Gelmini, con i suoi baronati e privati, e dopo i tagli del Governo l’università viene colpita dall’ennesima riforma degli ordinamenti, che dovrà entrare in vigore a partire dal prossimo autunno.
Una nuova riforma dunque che, come tutte le altre, si propone di tagliare sugli sprechi, rivedendo i corsi di laurea con pochi iscritti o dove lavorano pochi docenti. Il decreto ministeriale 17 fissa quindi nuovi criteri per l’apertura dei corsi di laurea che dovranno avere un numero massimo e minimo di iscritti e di docenti.
Il problema sta però nel fatto che diverse facoltà ad ora hanno un numero di docenti insufficiente per tenere aperti tutti i loro corsi di laurea ed ovviamente nessuna nuova assunzione, data la precaria situazione economica degli atenei. E quindi si tagliano i corsi di laurea oppure si da al via all’introduzione dei numeri chiusi.
Veniamo adesso alla nostra Facoltà di Economia.
Sembra sia già segnata la sorte del corto triennale con sede a Prato, Management, Internazionalizzazione e qualità, che già dal prossimo anno non sarà attivato. Incerto ancora il futuro del corso di Economia del Turismo a Pistoia e di Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale, con il suo curriculum Operatori di Pace, un corso raro per impostazione all’interno del panorama italiano, che è stato capace di raccogliere studenti da tutto il paese e che si distingue per il suo approccio al contesto economico.
Crediamo che sia necessaria un revisione degli ordinamenti che finalmente vada a tagliare le cattedre isituite solo per trovare un lavoro ad amici o parenti, contemporaneamente però crediamo che i corsi di laurea orientati verso ambiti di studio specifici, di accertata valenza culturale (come secondo noi è il SECI), debbano essere preservati, anche in virtù del loro apprezzamento a livello nazionale.
Nel prossimo Consiglio di Facoltà di Economia si deciderà quali corsi triennali attivare e quali no per il prossimo anno, crediamo sia importante far sentire anche l’opinione degli studenti che vivono i corsi in prima persona.