MOSTRA FOTOGRAFICA: “KARITE’, viaggio in Burkina Faso” di Sara Bonomo

Dal 23 al 28 Marzo nella Biblioteca del Polo delle Scienze Sociali di    Novoli

La mostra fotografica, che prende il nome dal karité, pianta dalla quale si ricava il miracoloso burro,
prodotto impiegato a scopi alimentari, cosmetici e farmaceutici,
raccoglie, alcuni dei momenti più importanti e profondi di un viaggio della durata di
una manciata di settimane in Burkina Faso (il Paese Rosso, la “Terra degli Uomini Integri”).

Camminando per le strade di polverosi villaggi e trafficate e “moderne” città del Burkina Faso,
ho raccolto immagini, visioni, colori, odori, sguardi curiosi e divertiti, intimi segreti e floridi
sorrisi..

Lungo lo srotolamento di un viaggio alla scoperta e alla ricerca…
tra le maschere da danza e gli strumenti musicali; le feste e i sorrisi; gli sguardi e le lacrime;
la terra arsa e gli alti alberi sacri; le ospitali corti familiari e le case di terra;
il cibo mangiato con la mano destra; le donne e i loro mille mestieri;le urla dei bambini;
un lago con gli ippopotami; villaggi rurali e cittadine “moderne”;
case-lavoro; capanne; granai; vecchi con zappe e vita sulle spalle; pulmini stracolmi di gente e animali;
mercati confusionari; voci in preghiera; moschee; chiese e luoghi sacri; odori dolci; acqua fresca;
le luci fioche delle lampade a petrolio e il calore di una “famiglia”; le melodie e le danze;
la voce, la musica e i racconti dei cantastorie (i Griots); le formazioni rocciose levigate dalle erosioni e dal vento;
le favolose cascate del sud, verso il confine con la Costa d’Avorio; il profumo dei vestiti stesi ad asciugare;
il sole, le sue braccia avvolgenti e il bruciacchiare della mia pelle bianca esposta ai suoi raggi che,
poche volte erano oscurati da rapide nubi di passaggio;……
ma soprattutto l’abbraccio di Mamma Africa..l’abbraccio di quella terra che ha accolto
una parte di me e mi ha permesso di scoprire una parte di quella mia anima che giocava a nascondersi…
abbandonando un pezzetto della mia stessa anima tra la polvere rossa e giallognola alzata dall’ Harmattan,
il potente vento del deserto che ha lasciato penetrare sotto la mia pelle, lo spirito di questa amata terra.

..grazie Africa, una terra che non chiede altro che essere se stessa, figlia e madre,
amata bambina…Africa, che chiede solo di essere Africa!

Sara Bonomo
www.myspace.com/sarabonomoviriviri
sarabonomo@yahoo.it

Perchè andare a votare

Il 6 e 7 Aprile si vota per eleggere i nuovi rappresentanti degli studenti, che resteranno in carica per due anni, nei seguenti organi: Consiglio di Corso di Laurea, Consiglio di Facoltà, Comitato Sportivo, Consiglio Territoriale degli studenti dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, Consiglio di Amministrazione dell’Università e Senato Accademico.

 

Il Consiglio di corso di Laurea e il Consiglio di Facoltà sono organi che operano direttamente all’interno della facoltà di appartenenza.

Il Consiglio di Facoltà è composto da trutti i docenti e i ricercatori della facoltà e dai rappresentanti degli studenti.

Gli organi di facoltà servono a gestire la didattica interna e tutta la parte gestionale come, ad esempio, l’attivazione o meno dei corsi di laurea e delle singole lezioni.

Gli Organi Centrali invece operano a livello sovrastrutturale definendo linee guida per la gestione delle Facoltà e dei Poli che vanno a formare l’ateneo fiorentino.

 

É importante andare a votare (sempre) perchè è un esercizio di democrazia e perchè con il tuo voto dai un valore ad uno strumento degli studenti, per controllare quello che viene deciso su di noi, per qualificare l’Università come luogo vitale e fertile di idee e discussione e per tutelare l’importanza del suo ruolo innovatore all’interno della nostra società. Andare a votare è importante anche a causa dell’impatto crescente che hanno i nuovi gruppi di estrema destra, che quest’anno probabilmente vedremo candidarsi nelle nostre facoltà, utilizzando slogan attraenti per nascondere le loro idee razziste e xenofobe .

 

Il collettivo nasce e cresce nella necessità di avere una rappresentanza studentesca al di fuori delle logiche partitiche e sindacali (tanto care ad altre liste).

Una rappresentanza che parta dal prendere parte ai consigli (di facoltà o di corso di laurea) e continui informando gli studenti circa ciò che sta succedendo all’interno della propria facoltà. Una rappresentanza che porti i contributi degli studenti all’interno dei luoghi decisionali e che sostenga con ogni mezzo a disposizione il libero accesso ad uno studio universitario di qualità.

In questi due anni di rappresentanza abbiamo cercato di fare questo, a differenza di altre liste che non non prendono parte alle discussioni, o che non esprimono alcuna posizione in merito alle scelte della facoltà, o che non hanno sostenuto fino in fondo le proposte che sono invece pronte a sbandierare agli studenti.

Le idee e i progetti elaborate dal Collettivo nascono a seguito di una discussione condivisa che si sviluppa all ‘interno delle nostre riunioni settimanali.

A differenza di altre liste candidate, la nostra linea non viene definida da soggetti terzi nè riceviamo finanziamenti da partiti o simili. Solo in questo modo il nostro lavoro può essere realmente libero e autonomo